I due grandi favoriti sono stati effettivamente i protagonisti della serata: Matteo Garrone e Paola Cortellesi hanno portato a casa rispettivamente sette e sei statuette dei David di Donatello. C’è ancora domani, forte dell’enorme risultato al box office e di ben 19 candidature, ha forse raccolto un po’ meno del previsto. Io capitano si è infatti aggiudicato il premio per il miglior film e la miglior regia, oltre al montaggio, la fotografia, gli effetti visivi, il suono, la produzione. «Per me è stato fondamentale fare questo film insieme a chi realmente ha vissuto quell’esperienza, quell’odissea contemporanea» ha dichiarato il regista riferendosi alla migrazione dall’Africa all’Italia. Cortellesi è stata però riconosciuta come miglior attrice protagonista e miglior regista esordiente, oltre ad aver vinto il premio per la sceneggiatura originale e il David del pubblico.

PROTAGONISTA anche Marco Bellocchio, che per Rapito si è aggiudicato cinque premi (sceneggiatura non originale, scenografia, trucco, costumi, acconciature). Grandi sconfitti della serata Nanni Moretti e Alice Rohrwacher, entrambi in lizza per il miglior film. La regista ha però ricevuto le lodi di Justine Triet, nel momento in cui l’autrice francese è salita sul palco per ritirare il David per il miglior film internazionale al suo già premiatissimo Anatomia di una caduta.

Statuette meno scontate quelle per Palazzina Laf di Michele Riondino, ispirato alla storia amara dell’Ilva di Taranto, che ha ricevuto sia il riconoscimento per il miglior attore protagonista (lo stesso Riondino) che per l’attore non protagonista Elio Germano, oltre alla miglior canzone – Diodato con La mia terra.
Nel palmarès anche il premio per il miglior documentario a Mario Martone per il suo lavoro dedicato a Massimo Troisi, Laggiù qualcuno mi ama; il miglior cortometraggio a Margherita Giusti per The Meatseller; il David speciale a Vincenzo Mollica e il David alla carriera a Giorgio Moroder e a Milena Vukotic.