I cittadini europei beneficiano di alcuni tra i più elevati standard ambientali al mondo. A seguito delle elezioni di cinque anni fa, l’Unione Europea ha delineato un percorso per diventare un punto di riferimento globale nel contrasto alla crisi ecologica. Per costruire un’Europa più ambientalmente sostenibile è così nato il Green Deal, un pacchetto di riforme e strategie con l’obiettivo di affermare un modello di sviluppo che abbia al centro un diritto fondamentale delle persone: vivere sani in un ambiente sano.

IN UN CONTESTO IN CUI LA COMUNITÀ europea e quella internazionale devono affrontare crisi sempre più gravi e urgenti, le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 rappresentano un momento cruciale per confermare o meno il percorso tracciato dal Green Deal e dalla grande mobilitazione intergenerazionale che negli ultimi anni ha occupato le piazze di tutto il mondo per chiedere una concreta transizione ecologica. Ma a poco più di due mesi dal voto, qual è la posizione dei partiti italiani sul futuro dell’ambiziosa agenda politica elaborata dall’Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e per rendere al contempo l’economia europea più efficiente e competitiva?

PER RISPONDERE A QUESTA DOMANDA, il Wwf ha contattato i principali partiti, analizzando le loro posizioni su ambiente, clima e natura. Alleanza Verdi e Sinistra, Azione, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e +Europa hanno accettato di confrontarsi e rispondere a uno specifico questionario (i risultati sono sul sito www.wwf.it), mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia, Italia Viva e Lega non hanno fornito riscontro. Pur non avendo inviato le risposte al questionario, la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (nonché Presidente del Consiglio) ha comunque manifestato interesse al confronto, riconoscendo come la promozione di politiche sostenibili sia di fondamentale importanza per il benessere del nostro pianeta e delle generazioni future.

IL MANCATO RISCONTRO DI ALCUNI PARTITI pone due problemi: il primo di metodo, perché non è certo un segnale positivo che le forze politiche si sottraggano al confronto con la società civile e con i portatori di interessi generali; il secondo di merito, perché questo silenzio, accompagnato alle numerose dichiarazioni contro le misure del Green Deal pronunciate da diversi leader del centro-destra, sollevano non poche perplessità sulla volontà politica di rafforzare il percorso verso una transizione ecologica rapida, efficace e inclusiva. Ne è un chiaro esempio la netta opposizione del Governo e dei partiti che lo sostengono a due pilastri del Green Deal come il Regolamento Pesticidi e la Nature Restoration Law.

NON MANCANO POI SIGNIFICATIVE differenze tra i partiti che sostengono il governo quando dal piano nazionale ci si sposta a quello europeo. Se i gruppi politici europei a cui aderiscono Fratelli d’Italia e Lega non hanno mai sostenuto il Green Deal, il Partito Popolare Europeo, dove siede Forza Italia, ha confermato più volte di considerare il Green Deal una priorità anche per il prossimo Parlamento europeo.

LA MAGGIOR PARTE DEI PARTITI che hanno risposto al questionario del Wwf conferma, con diversi gradi di ambizione, il proprio sostegno al Green Deal. Sebbene questa sia una buona notizia, non possono tacersi le preoccupazioni sulla reale volontà di dare rapida attuazione alle politiche del Patto Verde, rafforzandone l’impianto, la portata e l’implementazione. I risultati del questionario, infatti, contengono luci e ombre: la transizione ecologica resta, seppur con varie eccezioni, una priorità per la maggior parte dei partiti italiani e dei principali gruppi politici europei e la lotta al cambiamento climatico rimane una sfida in gran parte condivisa, ma non vi è unanimità sulla necessità di accelerare la transizione attraverso l’abbandono dei combustibili fossili e il raggiungimento dell’obiettivo del 100% di energia rinnovabile e permangono notevoli differenze quando si tratta di impegnarsi su misure specifiche con scadenze obbligatorie.

SE LA MAGGIORANZA DEI PARTITI CHE HANNO risposto al questionario ritengono necessario procedere verso sistemi alimentari sostenibili, più diversificate sono le risposte sulla Politica Agricola Comune: mentre alcuni partiti, pur senza svantaggiare gli agricoltori, ritengono indispensabile una riforma in chiave agro-ecologica, altri sono più cauti preferendo il mantenimento di uno status quo che il mondo scientifico, però, ha già dichiarato insufficiente per una effettiva svolta ecologica dell’agricoltura. Un possibile terreno di dialogo tra i partiti è rappresentato dalla necessità di aumentare gli investimenti europei e nazionali nella transizione.

GRAN PARTE DELLE FORZE POLITICHE ritiene indispensabile accrescerli e i partiti che hanno risposto al questionario hanno anche espresso consenso unanime sulla necessità di creare nuovi programmi di investimento per sostenere una transizione verde che non lasci indietro nessuno. Come tutti i cambiamenti, infatti, anche la transizione ecologica presenta dei costi. Questi, pur essendo notevolmente inferiori a quelli che l’attuale modello di sviluppo sta causando in termini sociali e ambientali, non possono ricadere su fasce della popolazione già penalizzate. I cospicui investimenti nei sussidi ambientalmente dannosi che ogni anno l’Unione Europea continua a garantire a settori industriali ambientalmente insostenibili devono essere riconvertiti in aiuti ai cittadini e alle imprese a zero o ridotto impatto ambientale.

IL GREEN DEAL È OGGI L’UNICA AGENDA POLITICA europea volta ad affrontare le sfide epocali poste dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità. I risultati del questionario dimostrano che c’è ancora spazio affinché il Green Deal resti una priorità politica del prossimo Parlamento europeo, ma i mesi che ci separano dalle elezioni richiederanno una discussione aperta e basata sulla scienza affinché il nuovo Europarlamento e la nuova Commissione indirizzino l’azione europea per fornire rapidamente risposte urgenti alla doppia crisi climatica e ambientale.

* responsabile Affari Legali e Istituzionali Wwf Italia