Il contestatissimo governo britannico guidato da Rishi Sunak ne ha combinata un’altra. Non ha dato ascolto alle richieste dell’ex vescovo di Liverpool James Jones, autore di un rapporto sui tragici eventi dell’Hillsborough nel 1989, in cui si chiedeva l’introduzione di disposizioni di legge che migliorassero la gestione dell’ordine pubblico durante grandi eventi di massa e soprattutto responsabilizzassero in maniera rilevante le autorità e le forze dell’ordine.

Hillsborough è lo stadio dello Sheffield Wednesday, dove il 15 aprile del 1989 si stava svolgendo la semifinale di Coppa d’Inghilterra tra Liverpool e Nottingham Forest. Nello spazio di una manciata di minuti il sovraffollamento del settore destinato ai tifosi dei Reds causò la morte di 97 persone, per lo più giovanissime, schiacciate in una calca infernale.

Per accertare la verità dei fatti ci sono voluti anni, sebbene già nel 1991 il giudice Peter Taylor di Gosforth, nella sua inchiesta indipendente, scoprì che la causa del disastro era stata la cattiva gestione dei supporter da parte della polizia e dei responsabili della sicurezza nello stadio. Il suo rapporto portò a cambiamenti di vasta portata nel calcio d’Oltre Manica, in particolare con l’introduzione di stadi con tutti i posti a sedere, ma non fece abbastanza per squarciare il velo di menzogne sulla realtà dei fatti.

Quel fatidico giorno di aprile del 1989 fu eseguita una sistematica alterazione dei verbali redatti dal personale addetto alle ambulanze e dagli agenti in servizio (si parla di ben 160 documenti falsificati). Furono cambiate ore, testimonianze, sparirono nastri delle telecamere dello stadio, insomma si fece di tutto per coprire quanto accaduto, tanto che pochi minuti dopo il dramma i vertici della polizia del South Yorkshire e il deputato conservatore Irvine Patnick erano già impegnati a far trapelare alle agenzie di stampa locali la notizia che erano stati i tifosi del Liverpool a provocare il disastro, vuoi perché ubriachi e violenti, vuoi perché in tanti erano entrati nel settore nonostante non disponessero dei biglietti.

Nulla di più lontano dalla realtà, ma la news fu lo stesso subito ripresa dal tabloid The Sun con l’ormai tristemente celebre titolo di prima pagina “The Truth”. Una verità falsa, falsissima, che costa tutt’ora un boicottaggio contro il The Sun da parte di tutta la popolazione della Merseyside.
Solo nel 2012 l’Alta Corte aveva annullato i precedenti pronunciamenti giudiziari, poi ribaltati nel 2016, quando una nuova sentenza mise nero su bianco che le responsabilità della più grande tragedia dello sport britannico erano da addossare in toto alla pessima gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine, i cui vertici, come detto, avevano poi coperto o inquinato le prove di quanto accaduto. Nel 2009, il vescovo Jones fu incaricato dal governo guidato dal laburista Gordon Brown di redigere un rapporto affinché le autorità pubbliche potessero trarre insegnamenti su come comportarsi in casi simili in futuro. Jones formulò 25 raccomandazioni per migliorare la situazione.ù

Accogliendole, si sarebbe forse evitato per sempre quanto hanno dovuto sopportare i parenti delle vittime di Hillsborough durante la loro battaglia per ottenere giustizia. A spiccare erano due elementi chiave: garantire alle famiglie colpite da un lutto un finanziamento equo per l’assistenza legale e introdurre un «dovere di sincerità» (duty of candour) giuridicamente vincolante per tutti i funzionari pubblici. Come accennato, lo scorso dicembre l’esecutivo Tory ha rigettato queste proposte presenti nella cosiddetta Hillsborough Law. Sunak, uno dei primi ministri più fieramente avverso alla working class, ha preferito «prendere ispirazione» dalla sua collega di partito e premier all’epoca dei fatti, Margaret Thatcher. Ha difeso il fortino del potere, infischiandosene del bene comune e della giustizia sociale.