Alla vigilia del Primo Maggio, i 5S ieri hanno presentato il disegno di legge per introdurre il reato di omicidio sul lavoro, testo redatto con la collaborazione di Usb. Alla conferenza stampa al Senato ha partecipato Emma Marrazzo, la madre di Luana D’Orazio, la 22enne che perse la vita risucchiata da un orditoio a Montemurlo, in provincia di Prato: «È successo il 3 maggio del 2021, mia figlia era il numero 185». Marrazzo è la prima firmataria della petizione che ha raccolto fino a ieri circa 10mila firme e che si prefigge lo stesso risultato: introdurre il reato di omicidio sul lavoro.

«Questa è un’emergenza, altro che i rave. Presentiamo il provvedimento – ha spiegato la vicepresidente di Palazzo Madama, Maria Domenica Castellone – per fermare la strage che vede almeno mille morti ogni anno sul lavoro». Il ddl (primo firmatario Luca Pirondini) è stato illustrato dalla capogruppo 5S in Commissione Giustizia, Ada Lopreiato: «Il testo ha 10 articoli, si punta sulla prevenzione e sulla deterrenza rispetto alle condotte che poi portano alle tragedie. Proponiamo di istituire il reato di omicidio sul lavoro introducendo nell’ordinamento due nuovi articoli con conseguente aumento della pena. In particolare, nel momento in cui la fattispecie delittuosa va a colpire più soggetti con la possibilità della procedura d’urgenza se il datore di lavoro non ha ottemperato alla riduzione dei rischi».

Il Movimento vuole anche la Procura nazionale per gli Infortuni sul lavoro. Il capogruppo 5S al Senato, Stefano Patuanelli: «Il ddl presentato dalla senatrice di Fdi Paola Mancini rafforza ogni forma di precariato proponendo per i giovani contratti di 4 mesi in 4 mesi, con la possibilità di contratto determinato senza causale per 6 volte in 24 mesi. Con questa precarietà chi se la sentirebbe mai di denunciare irregolarità sul luogo di lavoro?».

Usb oggi sarà alla manifestazione di Firenze: il corteo si snoderà nei pressi del cantiere Esselunga dove 5 operai sono morti nel crollo di febbraio. «Allora abbiamo assistito alla carrellata di dichiarazioni della politica che affermavano ‘mai più’ – scrive il sindacato di base -. Poche settimane dopo, nei pressi del lago di Suviana, un’altra strage costava la vita a 7 operai nella centrale Enel di Bargi. Lavoratori quasi tutti in appalto, come gli operai travolti a Brandizzo sulla linea ferroviaria. Venerdì scorso un giovane lavoratore di 23 anni è rimasto ucciso nel milanese, stritolato da una macchina tritarifiuti, mentre nel senese un meccanico di 22 anni è morto per un colpo al petto da una barra di ferro. La cultura padronale vede in salute e sicurezza un costo da ridurre all’osso». Usb chiede più ispettori e più potere per i Rappresentati per la sicurezza dei lavoratori.