Ieri, 23 aprile, era il compleanno di Rossana, la «ragazza del secolo scorso». Il manifesto, come suo solito, o arriva troppo presto oppure troppo tardi.

Oggi, al nostro saluto puntuale sull’online, aggiungiamo un abbraccio diretto sul giornale di carta suo e nostro.

Il poeta Costantino Kavafis – rendendo omaggio alla nobile figura di Anna Dalassene e alle parole dettate in suo onore dal figlio, l’imperatore Alessio Comneno – scriveva un elogio come debito d’amore dovuto ad una madre, con questo verso: «…Il mio e il tuo, queste fredde parole da noi mai pronunciate».

Ringraziamo dunque Rossana – lei che di questo lavoro è stata matrice – per avere, con altri compagni indimenticabili, fondato questo giornale nel lontano 1971. Fanno ormai 50 anni il 28 aprile 2021, appuntamento al quale vogliamo arrivare con il sostegno dei lettori, nonostante le difficoltà, ancora più consapevoli e necessari. E dalla parte del torto, diceva un nostro slogan fortunato e scopiazzato.

Per uno strumento da sempre eretico, ma la cui eresia è sempre più difficile: spesso sentiamo di non essere all’altezza dei tempi, anche in questo momento feroce dentro un mondo dominato da ineguaglianze e ingiustizie, che viene messo a nudo dalla dolorosa pandemia in corso.

È una eredità che abbiamo voluto ribadire tenendo in vita la testata e la sua preziosa indipendenza e che tentiamo con caparbietà ogni giorno pubblicando il «quotidiano comunista».

Tanti auguri Rossana e un abbraccio dal collettivo della redazione de il manifesto.