Ora che coalizione verrà? La più probabile è un governo tra i «nuovi» popolari (Oevp) del trionfante Sebastian Kurz, al 31,7%, e l’estrema destra di Heinz Christian Strache (Fpoe) al 26%. Sui programmi elettorali, ricopiati uno dall’altro, c’è ampia convergenza. Ma non è scontato.

Nessuno dei tre maggiori partiti ha dichiarato quale variante di coalizione preferisce e sono previsti colloqui tra tutti. Kurz sceglierà con chi potrà realizzare meglio il suo programma, altro non ha detto. La Fpoe ha già chiarito che vuole ministeri chiave e non intende farsi schiacciare dai popolari come durante il primo governo nero-azzurro del 2000.

Dal punto di vista aritmetico è possibile anche una riedizione dell’odiata Grosse Koalition tra popolari e socialdemocratici (Spoe), stavolta partner junior. La Spoe ha perso il primo posto ma ha tenuto, malgrado la campagna elettorale disastrosa, e con un 26,9% è al secondo posto.

Data la forte contrapposizione e anche odio personale tra Kurz e il cancelliere in uscita Christian Kern, l’ipotesi è immaginabile solo se al vertice della Spoe arrivasse Hans Peter Doskozil, il ministro della difesa hardliner che con Kurz
si intende benissimo.

Terza opzione, una coalizione tra Fpoe e socialdemocratici. A livello regionale esiste nel Burgenland, a est di Vienna. Anche per questa opzione il personaggio richiesto sarebbe Doskozil che rappresenta la destra Spoe. È una variante altamente improbabile ma non impossibile che comunque spaccherebbe la Spoe in due. Alla Fpoe invece non sarebbe sgradita.

Mancano ancora i risultati effettivi a causa del ritardo del voto fuori seggio o per corrispondenza, il 17% dell’elettorato. Il secondo posto è ancora contendibile dalla Fpoe, mentre i Verdi sperano di ottenere quel 0,1% in più che manca per entrare in parlamento.