Michele Laforgia, il candidato per le comunali di Bari sostenuto da M5S e Si, fa una mossa a sorpresa dopo aver annullato le primarie del 7 aprile d’intesa con Giuseppe Conte, dopo l’inchiesta per voto di scambio che ha portato alle dimissioni dell’assessora regionale Pd Maurodinoia.

In una conferenza stampa ieri ha detto di voler «rimettere la disponibilità alla candidatura alle stesse forze politiche che me l’hanno chiesta e l’hanno sostenuta». Non si tratta di un ritiro, come gli era stato chiesto dal Pd, dall’avversario Vito Leccese e anche dai vertici di Sinistra italiana. No, Laforgia dice a chiare lettere che lui non si siederà al tavolo con Leccese per trovare insieme un terzo nome. «Mi sembra una sesquipedale sciocchezza, ennesimo sintomo del tramonto della politica», mette a verbale l’avvocato barese, che si presenta ai cornisti con un testo scritto.

«È compito delle forze politiche, che ci hanno candidato e che in questi giorni e in queste ore ci chiedono di compiere passi di danza, non si capisce verso dove, né come. Non siamo noi, e comunque di certo non sono io a poter ricomporre, d’incanto, il campo largo, o giusto o comunque unito». «Saranno le forze politiche, i movimenti e le associazioni a decidere cosa fare», prosegue Laforgia. «Non ho nessuna intenzione di ritirarmi a vita privata. Resto al servizio del centrosinistra».

Il M5S tiene il punto. «Restiamo convintamente al fianco di Laforgia», fanno sapere dal vertice nazionale del Movimento. Concetto ribadito dal coordinatore pugliese dei 5S Leonardo De Donno, che esclude qualsiasi ipotesi di ritiro e conferma la bontà della scelta di annullare i gazebo dopo le inchieste sul voto di scambio. «La sua disponibilità a rimanere in campo dimostra la serietà e la coerenza di chi ha a cuore il futuro della città». Segue l’invito al Pd e agli altri ex alleati: «Auspichiamo che ci possa essere una convergenza sul nome civico di Laforgia».

Diverso l’atteggiamento di Sinistra italiana, che ha vissuto male la decisione di annullare le primarie, presa da Conte e Laforgia senza neppure consultare gli alleati. «Era più che mai necessario che da parte di Michele Laforgia arrivasse la disponibilità a ridiscutere la sua posizione, come quella di Vito Leccese», spiega il responsabile sud Nico Bavaro. «È necessario ricomporre un quadro unitario e siamo disposti a superare gli attuali assetti. Ora si riapra la discussione».

Leccese non pare entusiasta: «Spero che rimettersi nelle mani delle forze politiche che hanno fatto saltare le primarie non sia una ennesima perdita di tempo». E ricorda di non aver mai fatto accordi con «Sud al centro», il gruppo politico di Maurodinoia e del marito Sandro Cataldo, ai domiciliari da alcuni giorni. «Mi confronterò col Pd, i Verdi e agli altri movimenti che mi sostengono per assumere le più rapide decisioni».

Lo scenario più probabile è quello delle due candidature contrapposte alle elezioni del 9 giugno. Ma non è affatto scontato che Si continui a sostenere Laforgia. A destra oggi dovrebbe essere il giorno dell’annuncio del candidato, il leghista Fabio Romito. Ieri Pd e 5S hanno aperto un tavolo di discussione sulle comunali di Firenze: sul tavolo l’ipotesi di un sostegno dei grillini alla candidata dem Sara Funaro. Già chiuso l’accordo a Prato.