La realizzazione del progetto ESC è occasione per il CNCA di rielaborare pensieri e pratiche in grado di riposizionare il lavoro sociale.

Durante le iniziative biennali a Spello (Pg), iniziate nel 2011, è nata la necessità di traghettare sguardi e azioni, meticciare pratiche e pensieri, rompere recinti, steccati e solitudini, ovvero incontrare punti di vista diversi, perché capaci di apportare nuova linfa vitale al nostro lavoro quotidiano.

Le esperienze maturate nei contesti locali in questi anni difficili ci mostrano, con nitidezza, l’esigenza crescente di «uscire dal sociale per fare sociale». Un processo di riorganizzazione e di pensiero, che ha preso avvio con il documento «Generare Sociale» (Cnca, 2014), e dalla consapevolezza che ogni nostro dire e fare, è profondamente contestualizzato nelle situazioni di volti e di quartieri che incrociamo, e ogni incontro rappresenta un momento di rilancio.

Ci sentiamo infatti responsabili di processi e risposte sociali, animatori di iniziative locali e globali, attori della cura dei beni relazionali, ambientali e sociali, di città e territori. Con la consapevolezza della parzialità dello sguardo e dei nostri limiti, ma con la forza che la cura della comune umanità richiede. Non, quindi, prioritariamente gestori di servizi, ma perturbatori di normalità, generatori del cambiamento attraverso un lavoro sociale, territoriale, che anima, promuove relazioni e protagonismi, e mira a costruire moderne comunità solidali. Pensiamo che il senso originario dei principi di cooperazione e mutualità alla base delle nostre organizzazioni si rinnovi nelle pratiche che mettono in connessione territorio, partecipazione, competenze delle persone e gestione dei beni comuni, con l’eco-sostenibilità delle pratiche e la consapevolezza delle responsabilità diffuse.

Una visione di cambiamento che sosteniamo perché spezzi equilibri mortiferi, e vada alle radici del convivere tra diversi, in un territorio, che metta linfa nuova ai modelli del vivere, dell’essere comunità, dell’abitare, della produzione e del lavoro. Per superare definitivamente una concezione del lavoro sociale di tipo assistenziale, lenitivo, ed affermare un processo sociale basato sulla promozione e sulla responsabilizzazione delle persone.

Esistono ambiti diversi da quelli tradizionali del lavoro sociale che possono incidere fortemente nella qualità del vivere di molti (urbanistica, mobilità, politiche della salute, del lavoro, dell’abitare), che vogliamo percorrere nell’ottica del processo di trasformazione/riconversione ecologica del nostro lavoro sociale, delle nostre organizzazioni e dei nostri interventi. Abbiamo quindi ritenuto necessario confrontarci con il collegamento tra la dimensione ambientale e quella sociale proponendo un percorso di cambiamento che sappia mettere in relazione l’intervento sociale con la crisi ecologica.

Questa transizione ecologica del lavoro sociale, questa spinta a diventare agenti del cambiamento e della trasformazione, l’abbiamo proposta cercando di dare risposte sui diversi assi del nostro agire. Sul fronte del cambiamento degli stili di vita degli operatori e dei beneficiari dei nostri interventi. Sui cambiamenti necessari alla gestione quotidiana delle nostre sedi di attività. Sui cambiamenti del servizio/progetto sociale, fino ad interrogarci su come trasformare in senso ecologico gli stessi metodi e interventi educativi e di cura. E infine su quali processi produttivi ecologici attivare per l’inserimento socio lavorativo di persone di condizione di svantaggio.

Questo è l’oggetto dell’Economia Solidale Circolare, alla base del progetto ESC. Il progetto (coordinato da Hassan Bassi) ha previsto una fase di ricerca con la redazione di un Dossier sull’Economia Solidale Circolare (a cura di Michelangelo Marchesi) ed una indagine conoscitiva sulle migliori pratiche ed esperienze nel campo dell’Economia circolare presenti nella rete delle organizzazioni associate al Cnca, a Cittadinanzattiva e alla rete Cica. Sono state prodotte un vademecum e delle linee guida operative dedicate prioritariamente alle organizzazioni del terzo settore per lo sviluppo di filiere di economia sociale e circolare. La formazione e scambio di buone prassi ha coinvolto centinaia di operatori sociali in tutt’Italia, provenienti da enti del terzo settore ma anche da strutture pubbliche.

Nell’ambito delle azioni del progetto ESC, 20 organizzazioni del CNCA in tutt’Italia hanno realizzato interventi territoriali nell’ambito dell’economia solidale e circolare, coinvolgendo più di 200 persone fragili. Con questi percorsi territoriali si è voluto diffondere e affermare una nuova consapevolezza che tenesse unita la cura per le persone messe in difficoltà e spesso ai margini e lo sviluppo di forme di economia solidale circolare. Sono così stati resi evidenti i vantaggi e i benefici dell’integrazione di «sociale» ed «ambientale» nelle scelte di sviluppo dei gruppi e dei territori coinvolti. Gli interventi territoriali hanno coinvolto persone con disabilità e problemi di salute mentale, persone con Hiv, migranti, detenuti, ex detenuti, persone con dipendenze patologiche, ex tossicodipendenti, neet, persone con occupazioni precarie in soglia di povertà relativa o assoluta, donne vittime di sfruttamento e tratta; fornendo anche occasioni di inserimento lavorativo.

Le attività hanno interessato diversi ambiti di intervento nel campo dell’economia circolare, sia come iniziative di imprenditorialità sociali che promuovendo stili di vita, scelte di acquisto, di consumo e di mobilità più sostenibili, sempre veicolando contenuti di responsabilità sociale e ambientale, incorporando nei prodotti del lavoro quotidiano, la solidarietà verso le persone più svantaggiate.

A titolo esemplificativo alcuni temi portati avanti dagli interventi territoriali:

  • Raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari e beni di prima necessità con la realizzazione di empori sociali.
  • Laboratori di sartoria in cui vengono realizzati capi e accessori destinati alla vendita o per un uso sociale, ricavati da materiale di scarto di aziende del territorio e da donazione dei cittadini. Non solo tessuti, ma anche tappezzeria, teloneria, plastiche e pellame.
  • Ciclofficine, dove si recuperano aggiustandole e facendole tornare utilizzabili vecchie biciclette abbandonate o presenti nei depositi comunali.
  • Ecocentri e laboratori di riparazione e preparazione al riutilizzo di mobilio, strumenti, elettrodomestici, abiti, arredi
  • Laboratori di falegnameria con utilizzo di materiali di risulta o di recupero, per la realizzazione di nuovi beni per l’arredamento e di nuovi strumenti musicali per la vendita o uso sociale.
  • Trasformazione del «packaging» in materiali per installazioni artistiche o nuovi usi.
  • Esperienze di agricoltura sociale e sostenibile, spesso con utilizzo di compost autoprodotto per le pratiche di orticoltura. Fornitura di prodotti e sostengono ai Gruppi di Acquisto Solidale .
  • Uso e condivisione di beni pubblici, beni confiscati, beni abbandonati, per progetti di rigenerazione, sviluppo locale ecosostenibile, con la sperimentazione di nuove forme di gestione e progettazione partecipata dei beni comuni.

I percorsi territoriali sono stati accompagnati da un «focal point» composto da un gruppo di persone esperte del CNCA (coordinato da Carlo De Angelis), che ha garantito pratiche di coaching e mentoring sia per le questioni tecniche che facilitando il raccordo tra le varie esperienze sociali coinvolte.

Per tutta la durata del progetto si è svolta una specifica attività di valutazione di impatto sociale sui beneficiari, sulla comunità territoriale e sulla collettività. (a cura di Marco Biazzo di OpenImpact), che continuerà la sua azione anche dopo la conclusione del progetto.

Le organizzazioni del Cnca che hanno realizzato gli interventi territoriali nell’ambito del progetto ESC sono: Abele lavoro Consorzio Sociale (Torino); Adelante Cooperativa Sociale Onlus (Bassano del Grappa – VI); Alice Cooperativa sociale (Alba – CN); Arcobaleno Cooperativa Sociale (Foggia); Arnera Cooperativa Sociale (Pontedera – PI); Comunità San Benedetto al Porto – Odv (Genova ed Alessandria); Comunità il Gabbiano , Odv (Olgiasca di Colico – LC); Comunità La Tenda Cooperativa Sociale (Foligno); Comunità Progetto Sud APS (Lamezia Terme); Cascina Contina Cooperativa Sociale (Rosate – MI); Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione Cooperativa sociale (Milano); Comunità sulla strada di Emmaus Odv (Foggia); Il Pungiglione società Cooperativa Sociale (Monterotondo – RM); I Talenti Società Cooperativa Sociale (Fano); Il Trattore Cooperativa Sociale (Roma); Insieme Società Cooperativa Sociale arl (Vicenza); Open Group Società Cooperativa Sociale (Bologna); Polo9 Cooperativa Sociale (Ancona); Progetto92 Cooperativa Sociale (Trento); Talità Kum Odv (Catania); Un fiore per la vita Cooperativa Sociale (Aversa – CE).

Tutte le attività sono state seguite da un comitato scientifico e coordinate con le organizzazioni partner di progetto.

Tutti i materiali e la documentazione sono disponibili sul sito del Cnca: www.cnca.it e sul sito dedicato al progetto: www.economiasolidalecircolare.it