Il giovane cantante nel video si chiama Welberth (eh sì… è proprio vera la storia che quaggiù in Brasile la gente usa tanta creatività nell’inventare nomi con cui battezzare i propri figli). Lui, Welberth, e i suoi compagni di scuola, amano questa canzone di Battiato, al punto di decidere di cantarla nella loro festa di “laurea”: il Diploma finale del corso di Italiano.
Nel corso, i laureandi di Italiano saranno sette o otto, e sono quelli con la corona di alloro in testa. Gli altri, trenta circa, sono i ragazzi del corso di Inglese, che si sono offerti di imparare ‘Centro di Gravità Permanente’ per aiutare i loro colleghi a presentarsi.
Sì, sono stati davvero generosi. Siamo a San Paolo del Brasile, in periferia, dove si lotta ogni giorno per non far chiudere i corsi di Tedesco, Giapponese, Francese, Inglese e Spagnolo tenutisi presso ad alcune scuole pubbliche statali. Welberth sbaglia il testo della canzone perché il suo è ancora un Italiano approssimativo. Sarà perché in Brasile, specie gli studenti maschi, devono per forza mettere gli studi al secondo posto per andare a lavorare.
Oppure perché gli studenti afro-discendenti del corso di Italiano hanno letto tante cose sulla xenofobia di Salvini e sul razzismo in Italia al punto che magari oggi si interrogano sullo scopo di studiarne la lingua. Welberth, per esempio, è talmente indigente che ha dovuto abbandonare il corso di Francese. Ha dovuto mettersi a vendere cioccolatini tra i suoi compagni di Italiano per pagarsi i costi di trasporto fino a scuola. Aveva perso delle lezioni, era rimasto indietro. Ma poi… eccolo qua.
Avete notato che, a parte le corone di alloro, i ragazzi dell’Italiano indossano delle magliette con una pantera nera? Li ha colpiti talmente tanto conoscere la storia del Movimento della Pantera in Italia che se ne sono fatte stampare alcune qui a San Paolo con la grafica uguale uguale a quella della Pantera del 1990. Non tutti.
C’è Fernanda, per esempio, che ci tiene a indossare la maglietta “Io rompo” della campagna raccolta fondi de il manifesto. Quando Fabio, il creativo della Pantera e della campagna io rompo è venuto a trovarli di persona a scuola, a Novembre, ho messo insieme circa cento dei miei allievi tra i 12 e i 18 anni, e tutti sono stati molto contenti di sentire finalmente parlare un italiano vero, in classe, per la prima volta.
Presentando il mio invitato speciale, ho raccontato loro diverse cose su di lui, chiudendo la descrizione con la frase “è fondamentalmente un antifascista”. Ed è stato lì che hanno fatto un “aaaaaaahhh!…” di gradimento, con tanto di sorrisi, pugni alzati e cuoricini fatti con le loro mani. Facendo un bilancio di fine anno, mi chiedo che dire a ‘Wel‘, il nostro studente cantante? Che non sa parlare l’italiano così bene come lo canta? Che deve capire che non c’è posto per lui in Italia? Davvero? No, assolutamente.
Finché la polizia armata dalla politica paulista/bolsonarista di sterminio del popolo nero e povero non mi entrerà in aula trascinandomi per i capelli, io insisto a dire ai miei ragazzi: Bravi. Siete bellissimi, siete bravissimi. Andate dove volete. Sudiate quello che vi piace. Bravo anche tu, Welberth. Ora vai e spacca! Anzi, rompi!