Pace, terra e dignità sarà presente alle europee in tutte le circoscrizioni. Il Tar del Lazio ha ammesso la lista alle elezioni anche nelle regioni del nordovest.

Gli uffici elettorali presso la corte d’appello di Milano e presso la cassazione avevano motivato l’esclusione con l’irregolarità di una parte delle adesioni raccolte in Val d’Aosta: in alcuni moduli c’era la firma ma mancava il timbro personale della certificatrice Erika Guichardaz, consigliera regionale. Il tribunale amministrativo ha però riconosciuto la tesi avanzata dai legali ricorrenti, sostenendo che «il possesso della qualifica di consigliere regionale in capo all’autenticante è documentato da un atto preesistente alla raccolta delle firme».

Nei giorni scorsi, infatti, Michele Santoro e Raniero La Valle, promotori della lista insieme a Rifondazione comunista e altri soggetti, avevano insistito sulla assoluta riconoscibilità di Guichardaz, al di là della vicenda formale. Dal punto di vista politico, inoltre, avevano lamentato che per pochi moduli si escludeva un soggetto politico che ha messo insieme oltre centomila firme: «Si tratta di un attacco alla partecipazione democratica, una violazione tanto più grave dal momento che il tema della guerra, che poniamo al centro della nostra iniziativa, è sempre più prioritario alle elezioni dell’8 e 9 giugno», avevano lamentato due giorni fa. Ma il Tar «tenuto conto dell’inesistenza di ulteriori censure o eccezioni sollevate dall’Ufficio in ordine alla lista presentata» ha quindi disposto l’accoglimento del ricorso.

In questo modo, da Pace, terra e dignità possono rivendicare di essere l’unica lista che è riuscita a raccogliere in poche settimane tutte le firme necessarie (almeno quindicimila in ogni circoscrizione) e che dunque sarà presente in tutte cinque le circoscrizioni elettorali. Il ricorso nei giorni scorsi era stato accolto anche nelle isole, dove alcune firme erano state rigettate perché mancavano del necessario certificato elettorale. In quel caso, tuttavia, gli avvocati riuscirono a dimostrare che le carte erano incomplete a causa di negligenze amministrative indipendenti dalla loro volontà.

Adesso per Santoro, La Valle e compagni, parte un’altra sfida: superare la soglia di sbarramento del 4%.