Ieri mattina, intorno alle 9.30, presso l’aeroporto torinese «Sandro Pertini» di Caselle è atterrata la nuova brigata di sanitari cubani: 21 medici, 16 infermieri e un logista che supporteranno le attività dell’ospedale da campo alle Ogr (Officine grandi riparazioni) che è in via di allestimento per l’emergenza Covid-19. Dopo l’arrivo della prima brigata «Henry Revee» il 22 marzo scorso in Lombardia per operare presso l’ospedale di Crema, la solidarietà del Paese caraibico sbarca nel capoluogo piemontese dove la situazione dei ricoveri e dei decessi legati al coronavirus consegna, ogni giorno, numeri inquietanti.

L’iniziativa si è avvalsa di una variegata rete di attori istituzionali, economici e politici: oltre alla Regione, il Ministero della Salute, la Città di Torino ma anche la «Lavazza» e la Fondazione «Specchio dei tempi», che hanno sostenuto i costi del viaggio. La richiesta ufficiale è partita dal governatore del Piemonte Alberto Cirio che ha attivato, su stimolo del consigliere regionale Marco Grimaldi e dell’Agenzia per lo scambio culturale ed economico con Cuba (Aicec), tutti i canali diplomatici per far arrivare sotto la Mole questa nuova delegazione.

Ad accogliere il personale sanitario cubano, ieri a Torino, c’era l’ambasciatore José Carlos Rodríguez Ruiz che ha commentato: «Cuba ritiene indispensabile contribuire al necessario aumento della solidarietà, della collaborazione internazionale e degli sforzi congiunti a livello globale per risolvere al più presto la sfida enorme che questa pandemia impone. La solidarietà salva vite». «Siamo particolarmente lieti di essere qui, considerata l’amicizia per l’Italia e per il Piemonte; la nostra brigata sanitaria arriva con molta umiltà a sostenere lo sforzo enorme che state facendo.

È tutto quanto Cuba può offrire», ha concluso l’ambasciatore. Il Presidente Cirio ha voluto ringraziare il governo cubano «ma», ha aggiunto, «grazie soprattutto a questi medici e infermieri che, volontariamente, vengono a curare persone che non conoscono, che non hanno mai visto. Un bel momento di altruismo che spero lasci un insegnamento grande per il nostro futuro». Ringraziamenti ai quali si è unita la sindaca Chiara Appendino, presente anche lei all’aeroporto «Sandro Pertini».

Il personale sanitario cubano composto da epidemiologi, anestesisti, rianimatori, medici di medicina generale e infermieri specializzati in terapia intensiva è stato subito sottoposto a tampone ma, da oggi, verrà impiegato negli ospedali torinesi, per essere poi trasferito al Centro Covid delle Ogr, la più antica officina ferroviaria italiana, costruita a metà ‘800, riqualificata negli ultimi dieci anni e trasformata in un polo per la creatività e l’innovazione e tra poco luogo per la gestione dell’emergenza sanitaria.

L’idea di cooperazione sanitaria con Cuba era nata ai primi di marzo, con l’inizio del diffondersi del virus, dopo che l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba aveva scritto una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza proponendo di richiedere al governo caraibico l’invio di personale specializzato, vista l’alta professionalità dimostrata in Africa contro l’Ebola e in altre situazioni di crisi.