Una mobilitazione nazionale in difesa della Repubblica nata dalla lotta di Liberazione e per il cessate il fuoco immediato nei territori in guerra.

Oggi pomeriggio alle 14 a Milano partirà il corteo per il 25 aprile (qui troverete lo spezzone del manifesto), una commemorazione particolarmente sentita quest’anno e resa ancora più urgente dalla necessità di manifestare contro le derive autoritarie in Europa e nel nostro paese, contro le riforme che smantellano la costituzione e per la pace. L’appello del manifesto («venite da soli, perché da soli non sarete mai») ha colto un bisogno, raccogliendo l’adesione di centinaia di singoli e associazioni, esponenti politici e artisti che hanno condiviso l’impegno a scendere in piazza, come 30 anni fa, per ribadire, come ha scritto il nostro giornale che «la Resistenza ha combattuto il nazifascismo per liberare l’Italia, per costruirne un paese più giusto e avanzato e per fermare la guerra e scacciarla dal destino dell’Europa e del mondo».

«Ci aspettiamo almeno 50mila persone ma saranno molte di più – dice Ivano Tajetti, dell’Anpi provinciale di Milano – quest’anno c’è un’attenzione maggiore anche grazie al manifesto e a Radio Popolare che hanno invitato alla presenza. Come nel 1994, quando ci sono dei pericoli reali la zona grigia, quelli che di solito non partecipano, si desta». Anche la prefettura milanese, per una volta, ha dichiarato di aver previsto «un elevato afflusso di persone da tutta Italia».

Il corteo, aperto dalla Banda di Milano e dai gonfaloni di comuni, province e regioni, partirà alle 14 da porta Venezia. Poi le associazioni dei partigiani e lo striscione «Cessate il fuoco ovunque» del Comitato Antifascista milanese che organizza la manifestazione, sindacati e esponenti delle forze politiche (tra i quali Fratoianni, Bonelli, Schlein, Santoro, Acerbo mentre Calenda sarà nello spezzone della comunità ebraica), Arci, Emergency, Libera, le associazioni studentesche e quelle palestinesi, centri sociali e movimenti giovanili. Arrivo in piazza Duomo dove sul palco, dopo l’introduzione di Primo Minneli, presidente del Comitato Antifascista Unitario, parleranno il sindaco Giuseppe Sala, Pif, il presidente nazionale Aned Dario Venegoni, lo storico della Fiap Andrea Ricciardi, il segretario generale della Uil, Bombardieri, Debora Migliucci dell’Archivio storico del lavoro e il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo.

A loro si aggiungerà lo scrittore Antonio Scurati che leggerà il monologo censurato dalla Rai. «I giornali continuano a seminare zizzania sperando di raccogliere tempesta ma è una narrazione controproducente, non ci saranno scontri – assicura Tajetti – le direttive del comitato sono state condivise da tutti, anche dalla comunità ebraica e ci sarà un servizio d’ordine civile e prudente».

Arci, Anpi, City Angels e Cgil hanno messo infatti in campo circa 300 volontari che si occuperanno di garantire la sicurezza dei manifestanti.

L’unica vera provocazione, fino ad ora, l’ha fatta un ministro: Salvini ha organizzato una presentazione del suo libro Controvento. L’Italia che non si arrende in contemporanea al corteo del 25 aprile e a pochi metri da piazza Duomo.

Per il resto, dicono dal comitato, «è normale che ci saranno bandiere della Palestina, perché il momento è drammatico ma ognuno, con la propria sensibilità, potrà portare nel proprio spezzone i simboli e le parole d’ordine che ritiene più utili». Con un’unica accortezza: «Oggi è il giorno dell’antifascismo e della Costituzione ma non vogliamo usare il termine festa perché in questo momento si muore sotto i bombardamenti. I partigiani hanno preso il fucile perché volevano consegnarci un futuro di pace».