Gli italiani minori di 13 anni non potranno più iscriversi a TikTok. L’azienda cinese proprietaria della piattaforma di condivisione video, ByteDance, ha deciso di collaborare con il Garante Italiano per la Protezione dei dati personali che gli aveva intimato di bloccare il trattamento dei dati degli infratredicenni dopo un triste fatto di cronaca.

Pochi giorni fa una bambina di 10 anni era rimasta vittima di un incidente mortale, forse a seguito di una presunta challenge vista su TikTok, la #Blackoutchallenge, che sfidava gli utenti a misurare la propria resistenza al soffocamento. Della famigerata challenge, nota ai giovani, non ci sono più tracce e lo stesso Garante era intervenuto sulla base di notizie di stampa.

Le “challenge”, nel gergo delle piattaforme, sono le gare in cui ci si sfida in performance di ballo, prove ginniche, dimostrazioni di resistenza. Alcune di esse, pubblicate su Youtube prima del loro divieto, invitavano a gareggiare a chi ingoia il maggior numero di palline di detersivo per la lavatrice, altre consistono nel darsi fuoco dopo essersi cosparsi di alcool. Vengono raccolte in compilation e pubblicate sui social.

Così, adesso, a partire dal 9 febbraio, Tik Tok chiederà agli utenti di indicare di nuovo la loro data di nascita prima di continuare ad utilizzare l’app rimuovendo i minori di 13 anni.

Poiché non è certo che i ragazzi dichiareranno con sincerità l’età, la piattaforma ha comunicato che potrebbe valutarla con sistemi indiretti. Come? Usando l’Intelligenza Artificiale (IA), previo un accordo con l’Autorità privacy dell’Irlanda dove ha l’azienda ha il suo stabilimento principale.

Il rimedio potrebbe essere peggiore del male. La verifica dell’età può implicare la raccolta e l’analisi di tutti i dati riferibili a un utente, dall’indirizzo Ip con cui si connette alla rete fino al setaccio di dati e comportamenti attraverso tecniche di psicometria e biometria facciale, settore in cui i cinesi sono all’avanguardia. Bytedance infatti non si occupa solo di piattaforme digitali quanto piuttosto di servizi basati su algoritmi di machine learning come nel caso del suo un aggregatore di news, Toutiao, costruito sulle preferenze e sui gusti degli utenti. Già adesso TikTok utilizza l’intelligenza artificiale per analizzarne interessi e gusti con lo scopo di personalizzare i contenuti.

Come fanno? Quando si entra in un social i contenuti proposti sono suddivisi per fascia d’età e anno di nascita. La fascia d’età viene dedotta dai comportamenti in-app come like, commenti, frequenza di scorrimento dei post, orari e frequenza di connessione, e poi dalla rete di amicizie. Con questi metodi TikTok è già in grado di individuare abbastanza bene i 14-17enni ma non i giovani sotto i tredici anni perché, dicono, non possono raccoglierne i dati.

Motivo per cui i titolari della piattaforma – ci dice Guido Scorza – componente dell’Autorità garante, vorrebbero una norma di riferimento. Eppure potrebbero fare ipotesi abbastanza precise per sottrazione, usare i codici delle carte di debito e di credito o i token Spid degli adulti. Aprire all’uso dell’IA per l’age verification invece potrebbe aprire una più profonda voragine nella privacy di adulti e ragazzi.

Anche per questo occorrerà valutare con attenzione la futura nuova Informativa Privacy di Tik Tok per i minori di 18 anni. TikTok adesso ha un miliardo di utenti. Nel 2018 era stata multata dalle autorità americane proprio per la mancata verifica dell’età degli utenti e l’anno scorso Antonello Soro aveva investito i Garanti europei del rischio pedofilia sulla piattaforma.